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Briac FROCRAIN, creatore di MARLOU.

Ho sempre lavorato sul corpo umano, sulla sua identità sociale, sui suoi metodi di comunicazione e di rappresentazione. Prima attraverso lo studio dell'architettura e poi con la pratica del cucito, ho preferito abbandonare l'aspetto visivo e ridurre la scala, avvicinandomi il più possibile alla pelle. Poi tornano in me le passioni dell’infanzia, fatte di esperienze culinarie e botaniche libere da ogni convenzione sociale, attività svolte in maniera primaria e spontanea. Con questa libertà infantile, torno naturalmente all'olfatto e alla profumeria.

Ho creato Marlou affinché, dal punto di vista olfattivo, il corpo prenda il suo posto nella società. Ciò implica l'accettazione e l'affermazione dei difetti e delle imperfezioni insiti in questo oggetto vivente che non è mai completamente pulito. Marlou è una profumeria che accoglie la presenza del corpo, ne abbraccia i difetti e plasma una nuova personalità olfattiva. Si tratta di un lavoro in cui le note animali disturbano l'aspetto olfattivo di un essere, creando una scia trompe-l'oeil. Il corpo comunicante anima i sensi e provoca il dialogo.

Perché Marlou?

Questa parola ha fatto un bel viaggio nella lingua francese. In origine significava "pappone", ma ormai sono in pochi a conoscere questo significato ormai superato. Poi il truffatore è diventato il bravo ragazzo, intelligente e astuto, che al di là delle sue dubbie azioni attira la simpatia. Oggi attribuito ai bambini, evoca giocosità e innocue malizie. Marlou è stato il mio soprannome per molto tempo. Porta con sé una storia e, come molte cose nella vita, evoca il pulito e anche lo sporco.

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